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venerdì 31 maggio 2013

Il calendario di Cometa di giugno 2013

E' ben noto che, quando un esercito si ritira, distrugge progressivamente dietro di sé ponti, ferrovie, industrie, case. Magari poi la guerra finisce, ma così si infligge alla popolazione un danno ultimo e definitivo.

Gli strateghi dell' amministrazione provinciale del VCO hanno fatto propria questa concezione: abbandonato - ufficialmente per mancanza di denaro pubblico - il Centro di Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Stresa, dove centinaia di animali, anziché trovare un rifugio hanno incontrato la morte*, i nostri illuminati paladini hanno deciso che la strage dei selvatici del VCO deve continuare illimitatamente.

Si legge infatti nel disciplinare emanato dalla provincia il 7 maggio u.s. (protocollo 0016198) a firma del dirigente del settore della tutela faunistica: "Se doveste trovare un animale selvatico ferito o in difficoltà, si raccomanda di lasciarlo lì dove si trova. Non bisogna dimenticare che la natura deve fare il suo corso … l' animale ferito sarà il sostentamento di altri animali, piccoli e grandi, permettendo così il prosperare di ogni specie". Come dire: se sei stato sfortunato, allora crepa, io non alzerò un dito per te.

Insomma, prima gli animali in difficoltà venivano portati al CRAS per essere giustiziati, adesso devono essere lasciati morire per legge: un passo avanti, dal peccato di assassinio a quello di omissione. Anzi, di omissione coatta perché - ricorda sempre e più volte l' infame disciplinare della provincia - il cittadino che raccolga o detenga un animale selvatico, se scoperto a indulgere a tale criminale comportamento, verrà multato per una somma da 100 a 600 euro.

Che dire poi del fatto che l' indicazione contrasta con la fondamentale norma etica dei veterinari, per i quali soccorrere e curare gli animali in difficoltà costituisce, oltre a un imperativo etico, un obbligo professionale? Ebbene, il disciplinare è stata inviato anche all' ordine dei medici veterinari del VCO, ai quali la provincia impone di non tentare di salvare animali selvatici in difficoltà: in pratica una istigazione a delinquere!

Per fortuna molti Cittadini sono più intelligenti e sensibili di chi li governa: così negli ambulatori e nelle case dei nostri veterinari stanno affluendo animali malmessi che i bravi abitanti del VCO raccolgono e consegnano alle loro cure, infischiandosene delle norme imposte dalla provincia.

Come i due animali ritratti nel nostro calendario di giugno. Uno di essi è un frosone, curato e poi liberato da un nostro veterinario. L' altro è un capriolino, abbandonato dalla madre appena dopo il parto in una pozzanghera; verrà alimentato e - se possibile - liberato una volta che sarà in grado di nutrirsi.

Il demenziale disciplinare della provincia dedica molto spazio proprio al capriolo stabilendo che "i piccoli di capriolo trovati casualmente, non devono essere soccorsi, non devono essere toccati o spostati da dove si trovano, pena la loro stessa futura sopravvivenza. La persona deve al contrario allontanarsi nel più breve tempo possibile per permettere alla madre di tornare dal proprio piccolo per portarlo al sicuro in un altro luogo", indicazione sensata e corretta in condizioni meteorologiche normali. Ma in questo periodo le madri sono molto confuse a causa dell' eccezionale maltempo, gli abbandoni sono frequenti e la morte del piccolo per ipotermia è un esito praticamente certo (come sarebbe successo al capriolino del nostro calendario). Tant' è che in molte e più civili parti d' Italia, come si può leggere sui giornali, sono le stesse autorità locali a cercare, raccogliere e indirizzare ai veterinari i piccoli di capriolo: il VCO, ricco com' è di fauna selvatica, si distingue sempre per crudeltà e insensatezza.


* mediamente i CRAS italiani hanno un tasso di liberazione del 40-50% (e un tasso di sopravvivenza ancora maggiore). Nel CRAS di Stresa il tasso dichiarato dalla provincia è stato del 26%, già di per sé infimo. Ma Cometa ha calcolato il tasso reale di liberazione in base ai registri di carico e scarico degli animali richiesti alla stessa amministrazione provinciale: nonostante l' ingente somma (prelevata dalle nostre tasche) che l' amministrazione sostiene di aver speso, non si arriva neppure al 15%

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