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domenica 30 giugno 2013

Il calendario di Cometa di luglio 2013

Anche se non è infrequente, girando dalle nostre parti, incappare in un bilordone (Hierophis viridiflavus) che se ne sta tranquillo nell' erba o magari pende mollemente da un ramo, più difficile è coglierlo durante la riproduzione, resa affascinante dalle strette spire in cui maschio e femmina si avvolgono l' uno sull' altra. Veramente un corpo e un' anima sola, come recita la citazione del nostro calendario di luglio.

Hierophis è un serpente diurno del tutto innocuo (è timido e, se morde, poco male: non ha né veleno né denti per iniettarlo) ma che può incutere un certo timore nel passante per la sua dimensione, che supera normalmente il metro ed eccezionalmente raggiunge i due metri. E' un serpente che ama il caldo e quando raggiunge la temperatura corporea ottimale (37°) diventa molto mobile: la velocità a terra supera i dieci chilometri all' ora, gli piace arrampicarsi e, se necessario, nuota con abilità. Dopo essersi nutrito a sazietà (è poco sofisticato: topi, piccoli uccelli e relative uova, anfibi, piccoli pesci) torna ad acciambellarsi nella sua tana dove attende tranquillo i raggi del sole del giorno successivo.E' diffuso in Italia, nel Canton Ticino, Spagna, Francia, Slovenia, Croazia, Grecia, Malta; in alcune aree si incontra la varietà di colore nero.

La dizione italiana corretta, derivata dal toscano e forse dal longobardo, è "biacco", ma la sua diffusione ha fatto sì che ogni regione abbia dato un nome diverso a questo simpatico animale: miroldo, smiroldo, mirauda, milò, carbonaz, suser, frustone e molti altri. La prima menzione storica risale a quello stesso Plauto che ha fornito la nostra citazione (come dire a un bel po' di anni a.C.) che ne parla come "coluber" (infatti nella vecchia nomenclatura scientifica era noto come Coluber viridiflavus).

Non è certo un animale a rischio di estinzione, ma è protetto dalla Convenzione di Berna. Tanto per cambiare il suo maggior nemico è l' uomo: le cause di morte del biacco sono essenzialmente due, l' investimento da parte dei veicoli e - udite udite - le bastonate degli escursionisti, che spesso lo confondono con la vipera. Ironia della sorte: le piccole vipere sono proprio uno dei piatti più prelibati di cui il biacco si ciba. Chi ha avuto dei biacchi presso casa li descrive come abitudinari e "quasi domestici", dei buoni vicini che tengono il giardino pulito da roditori e vipere: prendiamo esempio.

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