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sabato 31 agosto 2013

Il calendario di Cometa di settembre 2013
ovvero
la storia di una pecorella smarrita

"Non sapevo, non c'ero, se c'ero dormivo": questa è la scusa più spesso accampata dai politici, grandi e piccoli, quando salta fuori che ne hanno combinata una di troppo.

Anche il presidente dell' amministrazione provinciale del VCO ha scelto in prima battuta questa strada molto collaudata per giustificare l' assurdo disciplinare che proibiva alla Cittadinanza di soccorrere gli animali selvatici in difficoltà. Leggiamo infatti in una sua lettera pubblicata sull' EcoRisveglio del 3 luglio: "Capita anche all' amministratore più presente e motivato di delegare, per mancanza di competenze specifiche, decisioni che rientrano in un ambito tecnico, e poi - com'è successo in questo caso - trovarsi a riconsiderare le misure assunte dagli uffici, che in questa fattispecie - desidero evidenziarlo - non condivido" e più oltre "D' intesa col Signor Prefetto nei prossimi giorni inviteremo a un tavolo di confronto i soggetti territoriali sensibili a questa tematica, nella certezza - vista la mobilitazione a livello di opinione pubblica che questa ha sollevato - che saranno in molti a rispondere, …".

Insomma: il nostro "amministratore presente e motivato" ha capito di aver fatto quella che tecnicamente è (e i nostri Amici ci perdoneranno l' espressione non aulica) una grossa cazzata, qualcuno più in alto di lui e con un potere più grande del suo gli ha tirato le orecchie, e allora il nostro scopre di "non condividere" le scelte del suo ufficio (come dire che cerca un capro espiatorio) e invita tutti alla discussione. Passa il tempo, l' incontro avviene. Ovviamente Cometa, che per prima ha denunciato pubblicamente il criminale comportamento dell' amministrazione, non è invitata.

Ma i germi della conversione sono nel' aria e il cuore del presidente Nobili è sempre più toccato dalla sorte degli animali in difficoltà. Passano così un paio di mesi e, in preda a quella sindrome ben nota a psicologi e sociologi che prende il nome di "zelo del convertito", il nostro dichiara su La Stampa del 29 agosto che "nulla vieta a qualsiasi cittadino di soccorrere e prendersi cura liberamente di un animale selvatico ferito, senza incorrere in sanzioni o denunce". E ancora: "Ai cittadini e ai veterinari che si faranno carico di questo servizio va un ringraziamento". Ma come, prima voleva multarli e adesso li ringrazia? Una conversione, la sua, spontanea o forzata? indotta dalla tirata d' orecchi o dalla conta dei possibili futuri elettori? o magari un autentico moto dell' animo? Lo vedremo solo in futuro: Cometa, che sa perdonare, sarebbe lieta di annoverare il presidente Nobili tra i suoi sostenitori, le pecorelle smarrite sono tra i nostri amici più cari.

Per il momento, anche se l' autorità provinciale ci ha ignorato, Cometa è comunque felice di aver partecipato a questa battaglia e di averla vinta. Ormai chi doveva fare una brutta figura l' ha fatta alla grande, chi doveva prendere esempio dalla folgorazione di San Paolo sulla via di Damasco ci ha messo un po' ma alla fine si è convertito, molti animali si sono salvati dalla furia della provincia. Tutto è bene quel che finisce bene, e possiamo metterci metterci una pietra sopra in attesa del prossimo slancio d' ingegno del politico di turno: loro ci ignorano, ma noi gli stiamo comunque addosso.

A ricordo della vicenda lasciamo il nostro calendario di settembre che espone le immagini di alcuni tra i molti selvatici che - grazie al buon senso di Cittadini e Veterinari, e ora anche al buon senso del presidente - l' hanno scampata bella.

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