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mercoledì 30 ottobre 2013

Il calendario di Cometa di novembre 2013

La locusta del deserto (Schistocerca gregaria, presente anche in Italia e parente strettissima di quella della fotografia di questo mese) è la quintessenza dell' insetto biblico: è presente nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, dalle piaghe d' Egitto fino all' Apocalisse di San Giovanni, passando per diversi libri dei profeti. Anche nel Corano fa la sua apparizione.

Non c'è da credere che la sua connotazione biblica sia sempre declinata al negativo: il termine con cui si designa la locusta in ebraico ha la sua radice nel concetto di "moltitudine", e non a caso la locusta è anche indicata come l' esercito di Geova. In più, dopo la loro invasione dell' Egitto gli abitanti si rallegrano perché avranno molto da mangiare: come allora, ancora oggi in molte zone dell' oriente la locusta, insieme ad altri insetti, è un cibo prelibato, ricco di proteine. Nel Vangelo di Marco e nel Vangelo di Matteo si legge che Giovanni il Battista "mangiava locuste e miele selvatico" nel deserto.

Ben magra consolazione, il mangiarsi una locusta. Se un uomo mangiasse quanto una locusta dovrebbe assumere da 50 a 100 chilogrammi di cibo al giorno! Per questo motivo uno sciame di locuste può essere una vera maledizione. Il rumore che fa, paragonato dalle Scritture a quello di un esercito di carri da guerra, può essere udito a chilometri di distanza; la sua compattezza è tale da oscurare il sole; lo sciame divora tutto e se penetra in un' abitazione è in grado di nutrirsi perfino di tessuti e del legno dei mobili. Il fuoco non lo ferma: se serve, le locuste - come altri insetti sociali - sono in grado di sacrificare una parte del gruppo per spegnere le fiamme. È stato calcolato che il consumo giornaliero di cibo di un grosso sciame è pari a quello di un milione e mezzo di uomini.

Tuttavia la locusta non sta sempre e solo in gruppo: ogni locusta vive da sola in aree desertiche finché le prime piogge non fanno schiudere le uova e la nuova vegetazione non fornisce cibo per le ninfe (una sola femmina può depositare fino a 150 uova per 5 volte all' anno). Quando le ninfe cominciano a mettere le ali e il loro numero diventa elevato, complesse alterazioni metaboliche, legate alla produzione di serotonina, conducono al passaggio dalla forma solitaria a quella sociale, il che vuol dire che questi simpatici animaletti (peraltro già di dimensione ragguardevole: fino a 6 centimetri) si uniscono in sciami anche di milioni di individui che si levano in volo e, portati dal vento, possono arrivare anche a 1500 chilometri di distanza dal luogo di nascita; al loro passaggio non resta nulla. Secondo una ricerca nel 1988 uno sciame di Schistocerca gregaria avrebbe attraversato l' Atlantico, sbarcando nelle isole caraibiche.

Insomma, per chi ama gli animali, amare anche la locusta è un bel problema.

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