Il calendario di Cometa di agosto 2014
Il calendario di questo mese è dedicato a un rapace bellissimo ma certamente non troppo simpatico agli occhi degli amici di tutti gli animali, poiché si presta a servire l'uomo nell'odiosa pratica della caccia.
Praticamente privo di nemici naturali (a parte i rapaci maggiori), l'Astòre (Accipiter gentilis) è infatti una vera e propria "macchina da caccia" e come tale sfruttato dai falconieri, che lo addestrano a catturare e riportare starne, fagiani, conigli, lepri e altre prede. Fortunatamente, pur essendo facile da addestrare, ha un carattere nervoso che lo rende molto difficile da gestire e sconsigliabile se non ai falconieri più esperti, che non sono certo numerosi. Oltre che per la caccia l'astore viene impiegato anche a scopo di dissuasione e allontanamento dalle coltivazioni di volatili di medie dimensioni quali cornacchie e grossi corvidi.
Proprio per la sua difficoltà, la pratica della falconeria con l'astore si è diffusa in tempi molto antichi presso gli aristocratici (il termine 'gentilis' nel nome scientifico ricorda per l'appunto che questo rapace era usato dai falconieri delle famiglie nobiliari) a tal punto che l'astore figura nel nome e nello stemma della località di Nidastore (già Castrum Nidi Austoris, provincia di Pesaro). Questa stessa pratica, che ha comportato in passato il rischio di declino della specie è attualmente ragione del suo recupero numerico: soprattutto in Austria e Germania esistono numerosi allevamenti. Il rischio per la specie è ora il disboscamento.
Il piumaggio marroncino dell'esemplare del calendario indica che si tratta di un astore giovane. Infatti è stato raccolto neonato, salvandolo da morte certa, è stato svezzato e nutrito e ora, finalmente, reintrodotto nel suo habitat. Crescendo il piumaggio assumerà un bel tono di grigio bluastro e gli occhi si faranno di color arancio sempre più intenso, fino a diventare rossi negli esemplari più anziani.
L'astore, di cui esistono numerose sottospecie, è largamente diffuso nelle foreste delle zone fresche e temperate; in Europa lo si trova dai confini dell'Artico fino al Mediterraneo. Per nidificare predilige alberi vecchi di almeno mezzo secolo, sui quali trascorre anche gran parte del tempo, di solito in posizione favorevole all'individuazione delle prede. Infatti, a differenza di altri rapaci, come i falchi, che volano in alto e si gettano in picchiata sulla vittima, la afferrano, la trasportano e le spezzano il collo, l'astore caccia tra gli alberi o svolazzando in prossimità del terreno e uccide la preda con gli artigli già all'atto della cattura. Per questa ragione le ali di questo rapace sono piuttosto corte e arrotondate, non permettono grande velocità in volo ma consentono, insieme alla lunga coda timoniera, buona mobilità in spazi ristretti.
Si stima che in Italia, dove la specie è protetta ai sensi della legge 157/1992, esistano dal 300 alle 500 coppie stanziali.
Qualche curiosità: l'agilità dell'astore ha ispirato la Marina Militare Italiana che nel 1935 battezzò con tale nome una torpediniera (in seguito ceduta alla Marina Svedese, dove prestò servizio fino al 1958). Anche una classica motocicletta Guzzi, prodotta a partire dal 1949, ebbe il nome di Astore (nel 1953 fu sostituita dal celeberrimo Falcone). |