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sabato 30 gennaio 2016

Il calendario di Cometa di febbraio 2016
ovvero
l'ambivalenza del coniglio

Nella percezione comune il coniglio europeo (Oryctolagus cuniculus) è un animale tranquillo, pacifico, di indole gregaria e tanto prudente da incarnare l’idealtipo del vigliacco. Eppure, proprio parlando del coniglio, “non c’è furore che eguagli quello di un pauroso al potere” ha lasciato scritto nelle sue Note azzurre Carlo Pisani Dossi, personaggio multiforme della Scapigliatura milanese.

In effetti quanti di noi sanno che il coniglio è in grado di ringhiare, di mostrare i denti, di attaccare senza avvertimento chiunque violi il suo territorio? mentre animali di fama ben più sinistra, quando combattono tra loro per il possesso delle femmine, difficilmente uccidono il rivale sconfitto, il coniglio, se può, se ci riesce, uccide. In condizioni di pericolo il branco spinge avanti e sacrifica gli individui più deboli e anziani.

Il coniglio è un animale dalle abitudini notturne, vive in cunicoli sotterranei, possiede un sistema di comunicazione evoluto, in condizioni favorevoli si riproduce al ritmo di una cucciolata al mese e tende a occupare tutto lo spazio disponibile: ha tutti i numeri per essere vincente. E’ piccolo e carino, il coniglietto, e questo ci fa dimenticare che è inserito nella lista delle cento specie invasive più dannose al mondo: probabilmente l’Australia non riuscirà mai a debellare i pro-pro-nipoti dei 24 conigli europei che furono liberati nello stato del Victoria nel 1859 e che finora sono costati miliardi di dollari ma soprattutto hanno portato all’estinzione di numerose specie animali e vegetali autoctone.

In definitiva un’immagine un po’ lontana dalla retorica disneyana che, con scelta manichea, pone il coniglietto tra i buoni imperituri. Ma, si sa, la realtà è sempre più sfumata della favola.

Se difficilmente potremmo trovare una famiglia australiana che possiede coniglietti come animali da compagnia, l’adozione domestica del coniglio (soprattutto della varietà nana) si è diffusa in Europa, dove si stima che i conigli viventi nelle famiglie siano al terzo posto dopo cani e gatti; basta dare un’occhiata su Internet per scoprire l’enorme quantità di articoli veterinari dedicati alla convivenza domestica tra uomini e conigli e tra conigli e altri animali (e il fatto che non pochi di tali articoli insistano sulla necessità di educare il coniglietto entrato a far parte della famiglia ci dice qualcosa sull’ambiguità di fondo del nostro amico dalle orecchie lunghe). In effetti il coniglio europeo è l’unica specie a interpretare contemporaneamente - ancora oggi, all’interno della cultura occidentale - il triplice ruolo di cibo, animale da compagnia e flagello di stampo biblico.

Meno nobile del cavallo, meno misterioso del gatto, meno amichevole del cane, tuttavia il coniglio ha un vasto, seppur recente, curriculum letterario di tutto rispetto. In buona parte dovuto alle produzioni di Disney ma anche precedente: basta pensare al Bianconiglio che introduce Alice al Paese delle Meraviglie. In Italia la celebre e ormai più che ventennale trasmissione radiofonica “Il ruggito del coniglio” richiama già nel titolo la fondamentale ambivalenza di questo animale.

Un’ultima curiosità: il coniglio ha dato alla Spagna il suo nome. Infatti i navigatori Fenici che prima del 1000 a.c. approdarono sulle coste della penisola iberica, trovandovi masse di conigli (che nella loro lingua venivano indicati come shephan) chiamarono quella terra i-shephan-im, ovvero terra dei conigli, da cui il nome latino Hispania.

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