Il calendario di Cometa di giugno 2016
Benché la nostra associazione non sia favorevole a tenere gli uccelli in gabbia, il pappagallino del nostro calendario di giugno probabilmente non sarebbe in grado di sopravvivere in natura, quindi una grande voliera e - quanto prima - una compagna (o un compagno) con cui dividerla ci sembra una sorte ben migliore di quella che incontrerebbe liberandolo.
Questo piccolo nuovo amico dovrebbe parlare, ma per il momento lancia solo delle strida acute con cui sottolinea il piacere di mangiare e di farsi il bagno. Poco male, è giovane, imparerà: i cacatua sono considerati tra gli uccelli più intelligenti, secondi solo ai corvi, in grado di risolvere problemi di logica, di riconoscere un centinaio di parole umane, di distinguere le quantità (ovvero di capire che tre oggetti sono più di due e quattro meno di cinque) e perfino di apprendere per osservazione. Insomma, sono dotati di pensiero astratto. Formidabile è poi la loro capacità di comunicare: esiste una lingua comune intesa da tutta la specie, poi esiste un dialetto tipico di ogni singolo stormo, differenziato all’interno della stessa specie, e perfino una forma di linguaggio famigliare, intellegibile solo ai coniugi (esattamente come tra gli uomini, dove moglie e marito si chiamano spesso con termini affettivi che hanno sviluppato in anni di convivenza). Quando lo apprendono, il linguaggio dell’uomo non è una semplice ripetizione mnemonica ma una vera e propria conversazione che intessono con la nostra specie.
Il pappagallino del nostro calendario è una calopsite, un piccolo cacatua originario dell’Australia di carattere particolarmente mite e socievole, disponibilissimo ad apprendere e capacissimo di farsi capire, curioso, fedele all’amico umano come e più di un cane: gli piace stare sulla spalla del padrone, lì in alto si sente importante e si pavoneggia, ma se si irrita non esita a dargli qualche beccata sulle orecchie. Chi ne prendesse uno deve sapere che si tratterà di un nuovo membro della famiglia a tutti gli effetti, come un cane o un gatto, e deve impegnarsi a parlargli insieme giorno dopo giorno; e se proprio non potrà dedicarsi solo al suo pappagallino potrà lasciare accesa la radio o la televisione: sembra che alle calopsite partecipare alle vicende umane piaccia veramente molto. |