Il calendario di febbraio 2017
Qualche mese fa abbiamo dedicato uno dei nostri calendari a un animale “estremo”, il Tardigrado, che può vivere in ambienti che sembrano negare l’esistenza stessa della vita. In questo calendario vogliamo dare spazio a un’altra creatura eccezionale, un piccolo animale marino virtualmente immortale: la medusa Turritopsis nutricula che - posta in condizioni avverse - regredisce a uno stato primitivo (colonia di polipi), a partire dal quale si sviluppa nuovamente nella forma di medusa.
Le meduse sono animali celenterati, quasi tutti marini, costituiti da una specie di campana dalla quale si originano una miriade di tentacoli. La dimensione della campana varia da un metro e mezzo e pochi millimetri, e in essa sono contenuti tutti gli organi vitali (bocca, occhi, apparato digestivo, sistema nervoso, apparato riproduttivo). I tentacoli possono essere anche più di un centinaio e la loro lunghezza può arrivare fino a 30 metri e vengono utilizzati quasi esclusivamente per paralizzare le prede, iniettando loro una tossina.
Tutte le meduse presentano due stadi di sviluppo: dal livello più infantile - paragonabile a una larva - si sviluppa dapprima una colonia di polipi da cui, successivamente, si distaccano una dopo l'altra le meduse adulte.
Ciò che rende eccezionale la Turritopsis nutricula (e, forse, altre meduse della stessa specie, ma attualmente non se ne sa molto) è che - in determinate condizioni - il ciclo può essere invertito; cioè la medusa adulta regredisce allo stato di polipo, a partire dal quale può svilupparsi nuovamente in medusa. E’ come se un uomo adulto ringiovanisse fino a essere un bambino e poi ricominciasse a crescere di nuovo in una serie di cicli che lo renderebbero immortale. Si tratta ovviamente di un’immortalità virtuale: anche la Turritopsis , la cui campana non supera i 5 millimetri, ha dei predatori, tra cui altre meduse, e - una volta che se la sono divorata - anche lei ha finito di vivere; ma finché non è esposta a predazione, il suo invecchiamento naturale è in verità una forma di ringiovanimento.
Questa possibilità di regressione allo stato di organismo più giovane è data dall’esistenza di cellule staminali totipotenti, che possono differenziarsi rigenerando non un singolo organo, ma tutti i diversi organi che costituiscono l’animale.
Ciò nonostante - osserviamo con una certa invidiosa cattiveria - a tutte le meduse, anche a quelle immortali, è negato il piacere dell’amore (amore fisico, di quello platonico non sappiamo nulla): il maschio e la femmina non vengono mai a contatto, ma rilasciano ovuli e sperma in acqua, e saranno poi le onde che si occuperanno di portarli a contatto per produrre nuovi organismi.
Per aggiungere ancora qualcosa sulle meduse, che sono animali affascinanti e bellissimi, in parte ancora sconosciuti, diremo che meritano la gratitudine dell’uomo, perché proprio a partire dalle tossine contenute nei loro tentacoli i dottor Charles Robert Richet (1850-1935) ha individuato il fenomeno dello shock anafilattico , che gli valse il premio Nobel nel 1913. Le stesse tossine fanno della grande medusa Chironex fleckeri (più nota come vespa di mare) uno degli animali più pericolosi per l’uomo. Incappare nei suoi tentacoli significa avere meno di cinque minuti (molto dolorosi) di vita, forse neppure il tempo di un’ultima preghiera; una statistica affidabile indica in circa 70 le morti causare dalla Chironex a partire dal 1883, tutte concentrate nei mari a nord dell’Australia. |