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lunedì 27 febbraio 2017

Il calendario di marzo 2017

allarme Processionaria

Un animaletto molto diffuso nelle nostre zone (e in gran parte dell’Italia) crea pericoli un po’ per tutti. Occorre proteggersi e soprattutto proteggere i nostri amici a quattro zampe, per i quali il contatto con questo piccolo mostro può essere letale.

Il piccolo mostro è un insetto che tutti noi, prima o poi, abbiamo visto: la Thaumetopoea pityocampa, in italiano Processionaria del pino (e in alcuni dialetti: gatola, bigata, gatta pelosa). Allo stato adulto si tratta di una innocente farfallina triangolare, poco appariscente, di abitudini notturne e di vita brevissima, sufficiente solo per accoppiarsi e deporre le uova.

Il ciclo di vita di questo lepidottero si svolge in ambienti differenti: in estate le farfalle depongono le uova sugli aghi di un albero di pino; verso la fine della stagione le uova si schiudono, le larve escono e iniziano a tessere una ragnatela di fili bianchi, che costituirà il nido. Mano a mano che si va verso l’inverno e l’aria si raffredda il nido diventa sempre più spesso, in grado di mantenere al suo interno una temperatura più elevata di quella esterna, e le larve restano in uno stato di quiescenza. Finché, nel corso del mese di marzo, iniziano un'attività frenetica, uscendo e rientrando continuamente nel nido dopo essersi nutrite delle foglie dell’albero che lo ospita. Poi, verso la fine della primavera, cessano di alimentarsi e scendono sul terreno, dove si interrano tessendo un bozzolo dal quale sorgerà la farfalla. Il nome italiano “processionaria” deriva dal fatto che le larve, sia quando si muovono sui rami dell’albero ospite per cercare cibo, sia quando scendono a terra per imbozzolarsi, si muovono mantenendosi rigorosamente in fila indiana, seguendo un filo di seta emesso dalla larva capofila.

Bene: la farfalla è del tutto innocua (il danno potenziale sta nel fatto che deporrà alcune centinaia di uova), ma la larva, per l’appunto la “gatta pelosa” che tutti conosciamo, è micidiale da diversi punti di vista:

1 - può defogliare completamente un albero e perfino una intera foresta di pini;

2 - i peli di cui è coperta sono fortemente urticanti e debolmente attaccati al corpo dell’animale: il contatto con la pelle umana provoca gravi dermatiti e raramente - solo in caso di shock anafilattico - la morte;

3 - gli animali (cani, gatti, cavalli e non solo) che casualmente, razzolando nel terreno, inghiottissero la larva, o anche solo qualche pelo portato dal vento, sono praticamente condannati a una morte dolorosa a meno di un rapido intervento di soccorso.

Il pericolo non è da sottovalutare: la processionaria è un insetto molto resistente, è diffuso ovunque nelle zone temperate, ha pochi nemici naturali (tra cui la Formica rufa, peraltro minacciata di estinzione) e soprattutto dopo inverni non particolarmente freddi si sviluppa in modo abnorme. Due decreti ministeriali specifici (1998 e 2007) rendono obbligatoria la lotta a questo insetto nelle zone a rischio infestazione, precisando che “gli interventi prescritti ai sono effettuati a cura e a spesa dei proprietari o dei conduttori delle piante infestate”.

Quanto ai metodi di lotta, quello più semplice consiste nell’individuare - tra dicembre e febbraio - i nidi, molto appariscenti, asportarli insieme ai rami di sostegno e bruciarli mantenendosi in condizione di assoluta sicurezza (tuta protettiva e copertura integrale del viso). Sono efficaci anche trattamenti biologici, irrorando i nidi con agenti batterici, mentre le trappole a feromoni sessuali costituiscono un mezzo complementare. La tecnica, spesso utilizzata, di sparare ai nidi, per favorirne il raffreddamento e la conseguente morte delle larve è molto discutibile perché si rischia di consentire l’atterramento precoce delle larve.

Oltre alla processionaria del pino (che predilige il pino nero, il pino silvestre, l’abete rosso, il larice, ma che attacca volentieri anche cedri e strobi) esiste anche la Thaumetopoea processionea, che attacca le querce e presenta la stessa pericolosità, per l’uomo e gli animali, della precedente.

In Internet si trovano una molteplicità di articoli sui metodi di lotta alla processionaria e sul primo soccorso da prestare agli animali che venissero colpiti dai peli urticanti. Per tutti segnaliamo questo sito.

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