Il calendario di settembre 2017
E’ facile vederlo ma ancora più facile sentirlo perché emette un ronzio inconfondibile; è il Bombo, un impollinatore quanto mai efficiente.
Appartiene alla stessa famiglia delle api, produce poco miele, ma ha una marcia in più quando si tratta di portare il polline da una pianta a un’altra. Intanto è peloso, quindi il polline si attacca facilmente al suo corpo; poi vola anche col vento e la pioggia (cosa che le api si guardano bene dal fare). ed infine è molto poco sofisticato quando si tratta di scegliere i fiori: vola vicino al nido e visita tutti i fiori che gli capitano a tiro, favorendo così l’impollinazione incrociata.
Benché la regina e le operaie posseggano il pungiglione, venire punti da un Bombo è molto difficile: è un imenottero non aggressivo che si può osservare senza rischi da pochi centimetri (il che ne fa l’idolo dei fotografi). In compenso il pungiglione non è seghettato e può essere usato più volte (mentre le api comuni muoiono ogni volta che lo utilizzano).
Per tutti questi motivi il Bombo è considerato un supporto fondamentale per l’agricoltura biologica (è molto sensibile a fitofarmaci e insetticidi) tant’è che viene appositamente allevato, in particolare perché è l’unico insetto in grado di impollinare il pomodoro e di impollinare le piante nelle serre (da cui le api si mantengono lontane).
Il volo del Bombo, le cui ali sono molto piccole, è alla base di una curiosa leggenda secondo la quale Albert Einstein avrebbe affermato che “La struttura alare, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso”. Ora, Einstein non si è mai occupato degli imenotteri, ma la leggenda esiste davvero e sembra sia nata negli anni ’30 allorché l’entomologo Antoine Magnan, nel suo “Le Vol des Insects” (1934) scrisse “Spinto da quanto viene fatto nel campo dell'aviazione, ho applicato agli insetti le leggi di resistenza dell'aria ed ho concluso … che il loro volo è impossibile”, affermazione chiaramente contraddetta dall’esperienza. La questione, che raggiunse anche riviste scientifiche, fu chiarita solo negli anni ’70 quando lo zoologo Torkel Weis-Fogh dimostrò che le ali del Bombo non sono lisce ma dotate di appendici in grado generare un vortice ascendente, purché vengano agitate con frequenza elevata (e infatti il Bombo batte le ali 230 volte al secondo, cinque volte più del colibrì). |