IMPORTANTE:
se volete essere avvertiti ogni volta che viene pubblicata una nuova notizia su questo sito
inviate cortesemente una e-Mail a info@cometa.vb.it

VISUALIZZA ALLEGATO

sabato 31 marzo 2018

Il calendario di aprile 2018

Via i cacciatori dalle aule scolatiche

Lo sparuto gruppo dei cacciatori italiani sta reagendo alla sua progressiva scomparsa tentando di allevare degli eredi ai quali passare il testimone della loro brutalità: è di questi giorni la notizia che in Lombardia e in Veneto le autorità regionali hanno patrocinato iniziative rivolte ad ospitare interventi didattici di cacciatori nelle scuole elementari.

Il sindaco di Gardone Val Trompia, il primo comune nelle cui scuole i cacciatori già siedono in cattedra ha commentato “Capisco che per chi non vive da queste parti sia un progetto strano. Ma per noi avere a che fare con un fucile è normale”. Insomma: la provincia di Brescia ospita un pezzo degli Stati Uniti e noi neppure lo sapevamo.

In effetti, al di là della questione della caccia in sé, il primo pensiero che viene in mente è che queste lezioni di caccia costituiscono un nuovo capitolo dell’americanizzazione del nostro Paese: come negli USA anche noi insegneremo ai nostri figli a imbracciare le armi fin dalla più tenera età. Ma siccome siamo solo una piccola provincia dell’impero, restiamo in perpetuo ritardo: proprio nel momento in cui milioni di cittadini degli States dimostrano contro la disponibilità delle armi, noi le adottiamo. Mala tempora currunt, come al solito.

Con la complicità di présidi ingenui e consigli di classe disinformati e con il supporto finanziario del Consorzio Armaioli Italiani questi cacciatori docenti girano di scuola in scuola a raccontare la nobiltà della passione venatoria e l’importanza della caccia per la conservazione dell’ambiente, mostrano ai bambini trofei imbalsamati e distribuiscono anche il libro “Il cacciatore in favola”*. La giustificazione ufficiale addotta per le inusitate lezioni è di voler educare i giovanissimi al rispetto della natura illustrando la differenza tra caccia regolamentata per legge e bracconaggio, idea alla quale la LAV ha subito replicato «Non c’è alcuna differenza tra il bracconaggio e la caccia. Uccidere un animale nel rispetto della Legge o violandola non cambia nulla».

Dubitiamo poi che i docenti abbiano voluto intrattenere i loro giovanissimi allievi sul numero di vite umane spente ogni anno dai cacciatori e sulle tonnellate di piombo (e di altri metalli, tra cui arsenico e antimonio) disperse sul territorio, verità che avrebbe reso il “cacciatore dal cuore buono” della favola pericolosamente simile a un orco.

Stando così le cose, possiamo ipotizzare che il prossimo passo della “buona scuola”, che vuole essere, come recita l’art. 1 della Legge 13 luglio 2015, n. 107, un “laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva” sarà quello di invitare terroristi, tossici, serial killer a portare ai piccoli la loro esperienza di vita, ma sempre - per carità, in fondo sono tutte brave persone animate dalla passione per qualcosa - solo in forma di favola.

<< TORNA ALL'ELENCO NEWS
CODICE IBAN PER IL CONTO DI COMETA:
IT40 G050 3522 4132 1357 0276 406
(ABI 05035 CAB 22413 C/C 21357 0276 406)
Associazione di Volontariato COMETA - C.F. 93027400030
Web Design by PCDR INFORMATICA