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martedì 29 gennaio 2019

Il calendario di febbraio 2019

Vi sono animali che condividono da sempre le nostre case. Spesso non ce ne accorgiamo e quando li vediamo facciamo di tutto per sfrattarli. Ma con gli scarafaggi non abbiamo nessuna speranza di vittoria: mangiano di tutto, possono resistere settimane senza cibo, si riproducono in grande quantità durante tutto l’anno, il loro esoscheletro è elastico e resistente alla pressione, tollerano livelli di radiazioni letali per un essere umano, sono dotati di un numero incredibile di recettori dell’olfatto e del gusto (come dire che scovano le minime tracce di cibo) e - probabilmente - possiedono gruppi di geni che consentono loro di resistere alle infezioni.

Ma la loro caratteristica più stupefacente è stata rilevata solo in questi ultimi anni. La tipica trappola utilizzata per debellare gli scarafaggi è costituita da da una scatoletta (gli americani la chiamano roach motel, il motel dello scarafaggio) che contiene un gel al glucosio: a partire dagli anni ’80 è stato osservato che gli animali anziché essere attirati venivano respinti dalla trappola. Studi di laboratorio* hanno verificato la presenza di una mutazione nei recettori del gusto, per cui il glucosio - di cui prima erano golosi - ora viene considerato un pericolo da cui fuggire. Ciò significa che gli scarafaggi hanno imparato, e fin qui nulla di strano, perché il processo di apprendimento e la conseguente modificazione del comportamento sono la base dell’evoluzione. Ma ciò che è straordinario è che questa mutazione (apparsa dapprima in Florida e che ora si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo) è avvenuta in una ventina di anni, mentre simili cambiamenti nelle altre specie possono richiedere migliaia o milioni di anni**.

Insomma: lo scarafaggio (e ne esistono 4.000 specie) è un animale vincente, destinato a sopravvivere al crollo del genere umano. Proprio perché non è un animale simpatico (può trasmettere all’uomo un ventaglio di malattie che vanno della poliomielite alla legionella) lo scarafaggio vanta una grande presenza nella cultura popolare, basta pensare a La cucaracha,  la canzone tradizionale messicana che divenne l’inno di Pancho Villa (cucaracha è il termine spagnolo per scarafaggio) o allo Scarrafone di Pino Daniele. Nel cinema lo scarafaggio ha spopolato. Nella letteratura non è possibile non ricordare La signora degli scarafaggi (The roaches, 1965), un racconto centrale in tutta l’opera di Thomas Dish; viceversa, anche se in genere si attribuisce alle nuove sembianze di Gregor Samsa l’immagine dello scarafaggio (e in effetti alcuni particolari del racconto lo farebbero pensare) in nessuna parte della narrazione di Kafka si dichiara esplicitamente che il commesso viaggiatore si sia trasformato in uno scarafaggio (bensì, testualmente: in un ungeheueren Ungeziefer, un insetto mostruoso). Un altro caso di appropriazione indebita è il conferimento dell’immagine degli scarafaggi ai Beatles, il cui nome deriva invece dal verbo to beat, ovvero fare musica ritmica. Ma proprio queste attribuzioni fantastiche ci fanno capire il ruolo centrale che il nostro amico di dubbia reputazione ha assunto nella cultura dell’uomo.

Quanto al fatto che “ogni scarafaggio è bello per la sua mamma”, è cosa in un certo senso vera, perché gli etologi ci dicono che molte specie di scarafaggi prestano particolare cura e protezione ai loro piccoli.

Per finire, una preghiera: gli scarafaggi sono brutti e antipatici (quando valutati col metro della massaia) ma sempre esseri viventi sono. Quindi evitiamo di ucciderli (non servirebbe molto): basta un po’ di attenzione per evitare che invadano le nostre case.

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* per chi volesse saperne di più: http://science.sciencemag.org/content/340/6135/972
** un esempio: 10.000 anni fa, quando gli umani cominciarono a dedicarsi sistematicamente all’agricoltura, il cane - già addomesticato da qualche migliaia di anni - cambiò dieta, sviluppando un corredo genetico che gli consentiva di digerire l’amido. Per completare questo adattamento furono necessari circa 3.000 anni (fonte: Scientific American)

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