IMPORTANTE:
se volete essere avvertiti ogni volta che viene pubblicata una nuova notizia su questo sito
inviate cortesemente una e-Mail a info@cometa.vb.it

VISUALIZZA ALLEGATO

mercoledì 31 luglio 2019

Il calendario di agosto 2019
I GATTI NELL'ARTE - seconda parte

La breve escursione nel mondo dei gatti che abbiamo intrapreso il mese scorso si è interrotta nel Medioevo, allorché le opere d’arte sui gatti scompaiono a causa della persecuzione cui la Chiesa cattolica aveva sottoposto i poveri animali, identificati come rappresentanti del Demonio.

Passa il Medioevo e arriva il Rinascimento, l’uomo e la natura ridiventano il centro dell’interesse degli artisti ed ecco che i gatti tornano ad essere gli amabilissimi animali più o meno domestici che ancora oggi conosciamo. Leonardo, per primo, non esita a sfidare l’anatema che gravava sul gatto nel celebre “Studio con gatti, dragoni e altri animali” (1513).

Finalmente affrancati dalla maledizione, i nostri amici perdono la loro connotazione diabolica e cominciano perfino a comparire anche nei dipinti di soggetto religioso, come nella “Madonna del gatto” di Federico Barocci, eseguita verso il 1575, dove un Giovanni Battista infante stuzzica un gattino bianco e rosso in una scenografia di serena quotidianità*.

Da allora in poi il gatto tornerà ad essere - come nell’antichità - un protagonista assoluto della pittura, ruolo che conserva ai nostri giorni. La rappresentazione del gatto (protagonista o coprotagonista che sia: da solo, in braccio a una fanciulla, ai piedi del padrone, …) ci ha lasciato centinaia di dipinti celebri, che salgono a decine di migliaia contando le opere dei dilettanti. E’ a questi gatti che dedichiamo il nostro calendario, le cui pagine aggiuntive offrono un breve percorso cronologico, per nulla esaustivo, delle vicende del gatto nell’arte, che si conclude con alcune fotografie di pittori che hanno voluto essere ritratti insieme ai loro felini prediletti.

____________

* anche se è il più famoso, non è l’unico dipinto di carattere religioso in cui il Barocci inserisce un gatto. Si annoverano anche una “Madonna della gatta” e un’Annunciazione. Ovviamente il Barocci era un gattofilo e a questo punto dobbiamo accettare il fatto che - anatema o meno - la rappresentazione del gatto si andava sempre più legando alle simpatie o antipatie personali dell’artista. Il dipinto dell’Ultima cena di Jacopo da Bassano, presentato nel calendario di luglio, fu realizzato del 1546, quindi in pieno Rinascimento, ma il gatto vi appare come complice di Giuda, così come il gattaccio messo in fuga nell’Annunciazione di Lorenzo Lotto, del 1534. O forse non erano tanto le simpatie e le antipatie dell’artista quanto quelle del cliente che commissionava i quadri, che imponeva al pittore determinati personaggi, simboli e ruoli

<< TORNA ALL'ELENCO NEWS
CODICE IBAN PER IL CONTO DI COMETA:
IT40 G050 3522 4132 1357 0276 406
(ABI 05035 CAB 22413 C/C 21357 0276 406)
Associazione di Volontariato COMETA - C.F. 93027400030
Web Design by PCDR INFORMATICA