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domenica 3 gennaio 2021

Il calendario di gennaio 2021

Arte aborigena

Nelle nostre sporadiche incursioni nella rappresentazione artistica di animali e piante non possiamo trascurare l’imponente fenomeno dell’arte aborigena australiana.

Il percorso delle rappresentazioni artistiche aborigene nasce in modo simile a quello delle altre parti del mondo: immagini di uomini e animali, scene di rituali e di scontri tribali, figure geometriche e simboli incisi nella pietra. Ma subito assume una configurazione molto specifica, collegata al "Tempo del Sogno", che - oltre ad essere l'epoca della creazione del mondo - attribuisce sacralità a ogni luogo della realtà geografica ed è uno degli elementi unificanti di tutte le culture native.

Il continente è vasto, il territorio inospitale, in massima parte desertico; è poco popolato gli abitanti sono ripartiti in una miriade di piccole comunità* con strutture sociali ed economie differenziate; pochi contatti l’una con l’altra; non esiste la scrittura e quindi la comunicazione orizzontale (tra le popolazioni locali) e verticale (tra le generazioni) può essere affidata solo a simboli (spesso dipinti sul corpo), riti, canti e rappresentazioni artistiche semplificate, comprensibili da tutti. Così, mentre l'arte degli altri continenti scopre una molteplicità di soggetti degni di essere raffigurati e quindi tramandati, l'arte aborigena resta congelata sull'unico elemento che costituisce lo sfondo comune della vita di tutta la popolazione: la natura, che diventa quindi il soggetto unico dell'espressione artistica. Un soggetto insieme materiale e mistico perché, allora come oggi, il rapporto con la terra e i suoi (scarsi) doni è l'elemento dominante tanto nella vita quotidiana quanto nelle pratiche magiche e religiose.

Questa situazione si mantiene relativamente invariata per millenni, fino alla fine del '700 quando gli insediamenti coloniali degli inglesi raggiungono una significativa presenza, facendo scempio della popolazione e della cultura indigena.

Ma l'arte dei nativi è qualcosa di più di una semplice rappresentazione, è l'anello di congiunzione tra la persona e il mondo degli spiriti, è il fulcro simbolico della resistenza al processo di integrazione coloniale; quindi sopravvive e la produzione diviene perfino più abbondante. Anzi, si assiste a un processo di contaminazione (peraltro non unico nelle culture coloniali) che ne aumenta la diffusione anche fuori dal continente: gli artisti occidentali che si trasferiscono o vivono in Australia ne scoprono le bellezze naturalistiche, e le rappresentano alla maniera occidentale, ma non possono - e in ciò si rivela il valore dell'arte come linguaggio universale - non lasciarsi affascinare dagli stili aborigeni, che vengono così esportati e fatti propri dall'arte occidentale.

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* al momento dell’invasione britannica si contavano circa 400 lingue diverse per non più di 500.000 abitanti)

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