Il calendario di settembre 2021
Gli animali nel rock
Dopo aver dedicato l’ultimo calendario alla presenza degli animali nella musica classica, adesso è l’ora del rock (e più in generale della musica più o meno contemporanea).
Se è vero che tutti gli artisti sono amici degli animali (e non potrebbe essere diversamente) è ancora più vero che quelli del rock ne sono talmente innamorati che non si contano i gruppi che già nel loro nome si ispirano agli animali, a partire dai stessi Beatles (nome utilizzato dal 1960) che hanno giocato sulla sintesi di beat (battere, picchiare) e beetle (coleottero, erroneamente entrato nella cultura popolare come scarafaggio). Accanto a loro si annoverano gli Scorpions (Hannover, 1965), gli Eagles (Los Angeles, 1971), gli Animals (Newcaste, 1962), i Def Leppard (storpiatura di Deaf Leopard, leopardo sordo, Sheffield 1977), gli Stray Cats (Long Island, 1979), e poi ancora i Gorillaz, i Birds, gli Steppenwolf, i Black Crows, i Turtles, solo per citare le band internazionali* più note tra le centinaia che hanno reso omaggio agli animali adottandone il nome, volendo significare - magari inconsciamente - che la musica travalica l’essere umano e si estende a tutto il mondo vivente.
Alcuni di essi si sono spinti più avanti, celebrando i propri animali da compagnia: dal bobtail Martha di Paul McCartney alla gatta Delilah di Freddie Mercury (che ospitò fino a 10 gatti contemporaneamente), da Cat Stevens (I love my dog) a Norah Jones (Man of the hour), da Elvis Presley (Old Sheep) a Henry Gross (Shannon) e non pochi altri**.
La vocazione del rock è sempre e comunque rivolta all’innovazione e alla sperimentazione, portata anche all’estremo. Così qualcuno si è chiesto: perché i nostri amici devono essere confinati nei testi, non potremmo coinvolgerli maggiormente? ci hanno pensato i Caninus (Brooklin, 1992) che hanno delegato il ruolo di cantante a due femmine di pitbull (Budgie e Basil) con cui hanno partorito l’album Now the Animals Have a Voice e gli Hatebeak (USA, 2004) il cui vocalist è Waldo, un pappagallo africano. Non a caso i due gruppi collaborano con l’obiettivo di "alzare il livello della musica estrema”.
Esiste poi una corrente musicale che impiega gli animali - in modo analogo a quanto da sempre avviene nell’arte - come simboli o metafore. Un buon esempio si può trovare nell’album Animals dei Pink Floyd (1977), che trae ispirazione da George Orwell, dove tre animali intitolano singole sezioni (i cani, guardiani del potere; i maiali, coloro che sfruttano il prossimo; le pecore, la massa oppressa dai cani e sfruttata dai maiali). Non a caso nel sound sono presenti dissonanze e distorsioni; infatti, secondo una ricerca pubblicata nel 2012 su Biology Letters alcune sonorità tipiche del rock sono molto vicine ai versi che emettono alcuni animali in presenza di un pericolo e quindi sfruttano “la nostra predisposizione evolutiva ad agitarci e provare emozioni negative quando ascoltiamo certi suoni”.
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* non che in Italia manchino i gruppi, non tutti rock, ispirati agli animali. Solo per citarne qualcuno: vi sono Camaleonti, Pyrana, Randagi, Falchi, e non dimentichiamo i bergamaschi Pinguini Tattici Nucleari. Ma forse potremo dedicare un successivo calendario alla ricchissima “musica animalista” italiana
** il link ad alcuni di questi pezzi è presente sulle pagine successive del calendario |