Il calendario di aprile 2023
il progetto SPECULARE
Il calendario di questo mese non nasce - una volta tanto, finalmente - da Cometa, ma da uno dei nostri interlocutori, che ha segnalato all’Associazione un’iniziativa che merita di essere conosciuta.
Si tratta di una mostra fotografica dedicata a un'interessante operazione di sintesi grafica uomo+animale, corredata da considerazioni collegate all'alimentazione. La mostra si è chiusa, ma ha lasciato dietro di sé una quantità di materiali che, oltre a possedere una valenza di originalità artistica, possono essere utilizzati con finalità educative e di comunicazione generale: un vero e proprio progetto sempre in progress.
La parola chiave della collezione fotografica (completata da un cortometraggio presentato alla Mostra del Cinema di Venezia) è "SPECULARE". Un termine omnicomprensivo e ambiguo che ha la funzione di guida alla fruizione delle immagini. Speculari sono infatti le fotografie, dove i volti delle persone si sdoppiano in musi di animali perseguitati dall'uomo (per cacciarli, per cibarsene, per sfruttarne il lavoro). Ma speculare è anche invito alla riflessione sulla loro sorte, alla speculazione come forma di pensiero critico e di possibile redenzione. E infine la parola, al negativo, richiama proprio il business retrostante il sempre più impietoso utilizzo di questi nostri fratelli, una speculazione economica che raggiunge il suo culmine proprio nell'area dell'alimentazione, danneggiando simultaneamente gli animali, l'uomo che se ne nutre e l'ambiente*.
Il progetto Speculare è indubbiamente calato nel mondo attuale: la fotografia e il montaggio fotografico sono strumenti dei nostri giorni, il messaggio contro i rischi del business zootecnico acquista senso solo nella nostra epoca. Ma può essere interessante osservare che la collezione di immagini che il progetto propone si inserisce, magari inconsapevolmente, in un modello culturale molto antico, che sintetizza l'unione di uomo e animale nella figura del totem: l’animale guida, che nelle nostre immagini appare fuso con l'uomo, apporta al suo compagno umano doti di conoscenza, forza e saggezza, ma soprattutto mette in rilevo la comune appartenenza a Madre Natura.
Il totem, in quanto tale, è un costrutto delle religioni animistiche dei nativi americani (la parola stessa è di derivazione algonchina), la cui vita, a causa della povertà tecnologica, era interamente dipendente dai doni della terra. Per queste popolazioni il rapporto col totem era molto intenso: il mito coincide con la realtà. Ma, in forma meno mediata, la sintesi uomo+animale, in cui l'animale rappresenta la parte positiva, è presente anche nella cultura classica mediterranea (basti pensare alle molte divinità egizie che possiedono attributi umani e animali), transita nel Cristianesimo, dove assume le specie dell'angelo custode, e si estende fino all'epoca moderna nella forma caratteristica degli stemmi della nobiltà, attraverso i quali una famiglia voleva partecipare alle virtù del proprio animale araldico**. Non possiamo infine dimenticare il premiatissimo film La bussola d'oro (Chris Weitz, 2007) in cui in un universo parallelo ogni persona comunica con il proprio totem (il daimon), che ne rappresenta lo spirito in forma di animale.
Insomma: non siamo poi tanto lontani dai nostri progenitori.
nb: chi volesse saperne di più troverà nella seconda pagina del calendario gli opportuni riferimenti
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* uno studio, condotto dai ricercatori delle università statunitensi Carnegie Mellon e Stanford, ha dimostrato che in fatto di emissioni di polveri sottili gli allevamenti intensivi sono più dannosi dell’industria e dei trasporti
** fino a qui abbiamo accettato una versione un po' disneyana e perbenistica della questione. In realtà la sintesi uomo+animale può presentarsi di segno opposto: l'uomo positivo e l'animale negativo. Nel 1923 Sigmund Freud, nel celebre saggio L'Io e l'Es, sistematizza una figura tipica della letteratura romantica dell'800, il Doppelgänger (il Mr Hyde di Stevenson, il William Wilson di Poe, il Dorian Gray di Oscar Wilde, tanto per citare i più noti). L'Es è quella parte della psiche che "rappresenta la voce della natura nell'animo dell'uomo", è l'animale che perde le sue caratteristiche positive insite nel totem, ma non la ferocia belluina, la volontà di ottenere a ogni costo ciò che vuole. L'Io - la mente razionale - ha dunque il compito di imbrigliare la forza dell'Es, al fine del mantenimento della pace sociale. Ecco dunque che il rapporto tra spirito umano e spirito animale viene rovesciato. Una simile inversione di valori, che si trova in quasi tutti gli apporti simbolici prodotti dall'umanità, è generata dalle differenze culturali: i nativi americani conoscevano d'istinto la natura in cui erano immersi e le infinite abilità degli animali che la popolavano, che non incutevano terrore e dai quali potevano imparare; viceversa nella Vienna austera dei primi del '900, dove "tutto aveva una sua norma, un peso e una misura precisi" (Stefan Zweig) l'emergere dell'istinto era visto come un pericolo per l'ordine consolidato. La psicanalisi non poteva nascere che lì |